10 ERRORI di STILE nell’abbigliamento classico

C’è qualcosa di oggettivamente bello, armonioso ed eterno nell’abbigliamento classico maschile. Qualcosa che ha radici antiche ma sempre vive anche con il passare degli anni.

L’abbigliamento classico maschile si fonda su alcune regole consolidatesi quasi un secolo fa che, seppur con le minime variazioni dettate dall’evolversi dei tempi, valgono ancora oggi. I principali errori di stile derivano dal mancato rispetto di queste regole.

Intendiamoci l’eleganza perfetta non esiste e, forse, se fosse perfetta non sarebbe vera eleganza. Io sono il primo a commettere spesso gli errori di cui vi parlerò, e sono pertanto il meno titolato a parlare di questo argomento. Ma, come sapete, questo è un argomento che mi affascina e che mi piace approfondire. Prendete quindi questo elenco di errori come una sorta di miei personali appunti che voglio condividere con voi.

 

  1. Maniche troppo corte o troppo lunghe (giacca e camicia)

La lunghezza corretta di una manica di camicia, misurata con il braccio disteso lungo il corpo, dovrebbe consentire al polsino di coprire tutto il polso fino a lambire l’attaccatura della mano. In particolare è importante che indossando la giacca, la manica di quest’ultima sia sempre leggermente più corta della manica di camicia. Il polsino dovrebbe fuoriuscire di circa un centimetro o poco più.

 

  1. Giacca mal abbottonata 

La giacca è un capo bellissimo quanto immancabile nell’abbigliamento classico maschile. Le sue origini sono antiche, ma i canoni definitivi che valgono ancora oggi sono stati fissati attorno agli anni ’30. Per indossarla correttamente, però, occorre rispettare alcune semplici (e storiche) regole.

  1. La giacca monopetto si porta abbottonata solo quando si è in piedi. Quando vi sedete, ricordatevi di slacciarla.
  2. Quando la giacca ha due bottoni, ricordatevi che si abbottona solo il bottone superiore e MAI quello inferiore.
  3. Se la giacca ha tre bottoni, abbottonate sempre quello centrale ma, se volete, è consentito abbottonare anche quello superiore. Anche in questo caso non va MAI abbottonato quello inferiore.
  4. A differenza del monopetto, il doppiopetto va portato SEMPRE ABBOTTONATO, anche da seduti. Vietato slacciarlo!

 

  1. Pantaloni troppo lunghi o troppo corti

I pantaloni, come del resto ogni capo d’abbigliamento, devono sempre vestire correttamente, ma l’errore più frequente riguarda soprattutto la loro lunghezza. L’orlo del pantalone, misurato in piedi, non dovrebbe essere mai troppo corto da lasciare vedere i calzini, ma nemmeno troppo lungo da raggiungere il tacco della scarpa. La lunghezza corretta dovrebbe consentire al pantalone di lambire le scarpe.

 

  1. Spezzato non spezzato

Lo spezzato è una magnifica alternativa informale all’abito. Consente moltissime possibilità di abbinamento, ma non c’è peggior errore di indossare uno spezzato che non sia sufficientemente “spezzato”. La tonalità della giacca e quella dei pantaloni dovranno essere marcatamente differenti. Abbinamenti classici e sempiterni sono giacca blu e pantalone grigio, ma anche blu e kaki o marrone su verde, o ancora marrone e kaki.

 

  1. Cravatta troppo lungo o troppo corta

Oggi c’è molta diffidenza verso la cravatta. Spesso la si indossa per dovere o per lavoro. Raramente la si indossa per piacere. Al di là dei motivi per i quali la si indossa, è importante portarla correttamente. Se annodata troppo corta o troppo lunga, corriamo il rischio di cadere nel ridicolo. La corretta lunghezza della cravatta dovrebbe consentire a questa di lambire la cintura. Il codino, anche se ora va di moda, non dovrebbe essere più lungo della pala.

 

  1. Intravedere la maglietta sotto la camicia

Forse più sgradevole del petto villoso in bella mostra è la vista della maglietta sotto la camicia. Premesso che l’abbigliamento caso prevede sempre qualche forma di copertura del collo (cravatta, papillon o ascot), qualora si decidesse – come va molto di modo in questi ultimi decenni – di non portare niente, è buona norma slacciare il primo bottone (e solo quello) della camicia. La cosiddetta maglia della salute (o maglietta della pelle) non si deve vedere. A tal fine, per chi le usa, sono consigliabili quelle con scollo a V o le canottiere.

 

  1. Scarpe non classiche (quadrate, carrarmate o sneakers) con l’abbigliamento classico

Va da se’ che l’abbigliamento classico prevede esclusivamente calzature classiche. Su quali siano le calzature classiche (argomento che trovo quanto mai affascinante) avremo tempo e modo di parlarne. Di certo non rientrano in questa categoria le sgraziate alternative moderne che prevedono scarpe dalla fogge insolite e squadrate e, men che meno, rientrano le cosiddette sneakers o scarpe da ginnastica (accettabili solo in contesto prettamente casual).

 

  1. Scarpe e cintura spaiate

Altro errore vistoso e grossolano è dato dal cattivo abbinamento degli elementi in pelle, in particolare di scarpe e cintura, che devono invece sempre essere coordinati. Con scarpe nere dobbiamo indossare cinture nere, con scarpe marroni dobbiamo indossare cinture marroni.

 

  1. Fazzoletto da taschino e cravatta abbinati

Se scarpe e cintura devono sempre essere coordinate, esattamente il contrario devono essere cravatta e fazzoletto da taschino (o pochette), i quali non devono MAI avere lo stesso disegno e tessuto. Fazzoletto e cravatta possono essere abbinati per contrasto, ma sono ammessi anche abbinamenti in armonia con la cravatta, con colori che si richiamano a vicenda, purché sempre con disegni differenti.

 

  1. Abbigliamento inappropriato all’occasione

L’eleganza si fonda sull’armonia ma anche se soprattutto sul rispetto e sull’appropriatezza alle occasioni. Non c’è peggior errore quindi andare ad un’occasione con un abito inappropriato. Ad un matrimonio formale, ad esempio, non ci presenteremo in giacca di cotone e camicia scura. Viceversa, ad una festa informale di compleanno potremmo apparire ridicoli se ci presentassimo in abito scuro o, peggio ancora, in smoking.

Consentitemi infine una breve chiosa. Vestirsi bene – o quanto meno, vestirsi appropriatamente –  è certamente importante, ed è anche una forma di rispetto verso gli altri e verso sé stessi. Ma ricordatevi: l’abito non fa mai il monaco. Sono la personalità, il portamento e il comportamento che fanno di un uomo, un gentiluomo o – come si diceva un tempo – un galantuomo.

NOTE:

Non esiste un termine italiano che indichi contemporaneamente l’insieme degli abiti e degli accessori indossati da una persona. Per riferirsi a questo concetto il termine oggi più utilizzato è l’inglese “outfit”. Nel secolo scorso, che invece dell’inglese andava di moda il francese, si utilizzava il termine “mise” che tra i due personalmente continuo a preferire.

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Eleganza classica